Silvio Berlusconi: Bisogna trovare un equilibrio molto difficile fra due esigenze opposte: quella di non far dilagare di nuovo il contagio e quella di non far morire il sistema produttivo.
Il rischio di una seconda e peggiore ondata di contagi, come ci spiegano gli epidemiòlogi, è un rischio reale.
Le persone hanno paura, non hanno denaro, non sono state adeguatamente sostenute. Questo vale per tanti settori, decisivi per l’economia italiana, penso a tutto il comparto del turismo, che è decisivo per il PIL del nostro paese.
Credo che molti italiani abbiamo capito, nell’emergenza, che non si può fare a meno della competenza e dell’esperienza di vita e di governo, dell’esperienza di lavoro e di impresa per guidare il Paese.
Noi che questa esperienza ce l’abbiamo, la mettiamo a disposizioni degli italiani, senza polemiche di parte, per far ripartire l’Italia.
Capisco bene, anzi condivido, molte ragioni di scontento dei nostri alleati. Il governo fin qui ha sostanzialmente ignorato i nostri suggerimenti, le nostre proposte, i nostri contributi costruttivi. I nostri alleati compiono talvolta scelte non concordate, ma sono scelte che in nessun caso mettono in discussione il valore del centro-destra né la solidità dell’alleanza.
I lavoratori in cassa integrazione non hanno ancora visto un euro, salvo i casi in cui gli imprenditori sono stati in condizione di anticipare di tasca loro dei soldi ai loro dipendenti, le aziende impiegheranno mesi per ottenere i prestiti garantiti dallo stato e settori decisivi come l’agricoltura e il turismo sono stati abbandonati a sé stessi.
Non si può lasciare il Paese bloccato per sempre, ma si tratta di contemperare con grande prudenza le esigenze sanitarie con le esigenze economiche. E qui il governo sbaglia, non c’è.
Sono angosciato per quello che sta succedendo, sia per i tanti lutti e le tante sofferenze, ma anche per la situazione dell’economia. Penso a tanti italiani che sono rimasti senza lavoro, che da un giorno all’altro hanno visto azzerati i loro introiti.