Intervento al Senato di ieri sera del Senatore Emanuele Pellegrini (Lega):
Intervengo per testimoniare la nostra vicinanza a tutte le popolazioni della Lombardia, la mia Lombardia che in questi mesi sta affrontando una tragedia, come mai ci si sarebbe potuti immaginare. Amici che muoiono sono troppi per poterli elencare ma li ricordiamo tutti, parenti che ci lasciano senza nemmeno poter dare l’ultimo saluto sono cose che forse non abbiamo compreso appieno nella bolgia mediatica e specialmente in questi ultimi giorni sta dimostrando tutti i limiti della politica odierna. Anche la mia Brianza sta pagando il proprio tributo di sangue per fortuna meno di altre province ma oggi non esiste una distinzione di provenienza. Oggi siamo e dobbiamo essere tutti Lombardi.
Questo è un messaggio che però forse non tutti comprendono visti i beceri e sinceramente disgustosi attacchi programmati e organizzati da una certa parte politica che non conosce evidentemente il rispetto dell’altro al solo fine di attaccare la gestione della Regione Lombardia. Regione Lombardia che ha fatto tutto il possibile e farà l’impossibile per contrastare oggi ed in futuro un nemico invisibile, subdolo è sconosciuto.
Ma noi Lombardi non ci fermeremo, noi continueremo a lottare per ripartire con ogni mezzo anche quando un governo centrale, sempre troppo lontano, ti arriva di notte e cerca in ogni modo di cancellare l’eccellenza di coloro che hanno lavorato per arginare il propagarsi dell’epidemia. Questo governo lontano, troppo lontano, però deve comprendere che dalla Lombardia come da ogni altra regione della penisola, il grido di dolore si alza oggi sempre di più a chi dirige a Roma e rimane sordo ad ogni tentativo di dialogo per alleviare il dolore della popolazione ed è per questo motivo che dovendo rendere conto solo ed esclusivamente alla gente di qualsiasi estrazione, colore, professione, provenienza, non possiamo tacere ulteriormente circa la sistematica e intollerabile distorsione dei diritti democratici che si sta verificando in queste settimane, per questo restiamo ad oltranza in Parlamento, il nostro luogo di lavoro finché non ci saranno risposte per tutti i cittadini, madri, padri, imprenditori, commercianti, lavoratori, non sanno cosa fare, non hanno certezze, non sanno se possono riaprire i loro negozi, se i figli torneranno a scuola.
Noi porteremo nelle aule le voci dei lavoratori e di chi soffre, dei più fragili, dei disabili, finché il governo non darà risposte chiare. Anche a nome dei sindaci e amministratori locali sul ripristino di tutte le libertà, nella piena tutela della salute con indicazioni a livello nazionale. Servono certezze sulle regole sanitarie per poter ripartire in sicurezza, tempi certi per la cassa integrazione per chi non sta lavorando e soldi veri per autonomi, imprenditori.
Siamo e rimarremo in aula anche per ribadire l’importanza della certezza della pena e l’indignazione per la scarcerazione di decine di mafiosi, ergastolani, assassini, e ora che finalmente ciascuno si assuma le proprie responsabilità, che sia coinvolto di nuovo il Parlamento nelle decisioni che riguardano la vita, i diritti e le libertà di ognuno di noi e ora che torniamo ad essere una democrazia compiuta.