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Paolo Gentiloni: “Il virus nel Mondo non è sparito”

Paolo Gentiloni: “Il virus non è sparito, si sta spostando. L’Italia è fuori dal lockdown, qui a Bruxelles da lunedì riaprono bar e ristoranti, l’Europa intera riparte. Evviva. Ma attenzione: si registrano oltre 100mila casi al giorno, in aree diverse. Prima era il sud-est asiatico poi l’Europa e gli Stati Uniti. Ora l’America Latina e domani forse -e sarebbe un dramma- i grandi paesi dell’Asia centromeridionale e l’Africa. Servono dunque insieme fiducia e responsabilità. Fiducia, ottimismo, voglia di fare perché il rispetto delle regole consente la ripartenza dell’economia in Italia e in Europa. Ed è un’occasione irripetibile anche per rendere più sostenibili e competitive le nostre economie. La responsabilità è necessaria perché nel mondo interconnesso in cui viviamo il virus circola ancora. E perché le sue conseguenze economiche e sociali non sono affatto alle nostre spalle. Ieri negli Stati Uniti c’è stata una mini inversione di tendenza nella drammatica crescita dei disoccupati. Giusto rallegrarsene, purché si tenga a mente che si sono recuperati appena 2,5 dei 22,1 milioni di disoccupati causati dalla crisi tra marzo e aprile. Nel frattempo oltre cento paesi hanno chiesto aiuto finanziario al FMI. Ai 77 più poveri il G20 ha sospeso il pagamento degli interessi del debito. L’Unione europea spinge per fare di più, per difendere il ruolo di G7 e G20, e ha appena deciso 3 miliardi di assistenza finanziaria a 11 paesi vicini in difficoltà. Buone cose. Ma nulla di paragonabile alla velocità e alla dimensione della risposta che stiamo vedendo nell’Unione europea, in Cina, negli Stati Uniti e in Giappone. Il rischio di una seconda ondata non è solo sanitario, se non moltiplichiamo gli aiuti internazionali può essere anche economico e venire dalla parte più povera del mondo. Responsabilità non è solo tenerci a un metro di distanza, è farsi carico del ruolo che spetta all’Europa. Dalla pandemia si esce con meno egoismi nazionalistici. Dato per morto e sepolto, il multilateralismo è più che mai necessario.”