3 maggio 2020
Ministro Lucia Azzolina: “Dopo il mio intervento di ieri a Sky si è aperto un ampio dibattito sul rientro a settembre.
Bene. Vuol dire che finalmente tutti sono davvero interessati alla scuola e al suo futuro.
Anche chi, in passato, l’ha sottoposta a tagli lineari o ha dimenticato di occuparsene come avrebbe dovuto e aveva promesso di fare. Le difficoltà che viviamo oggi sono frutto di trascorsi che tutti conosciamo.
In questi mesi così complessi la scuola ha riaffermato la propria importanza, la propria centralità. Abbiamo un’occasione unica per rimetterla al centro. Per investire risorse e innovarla, sotto il profilo degli spazi e della didattica.
Abbiamo cominciato a farlo. Con l’emergenza che avanzava, invece di fermarci abbiamo rilanciato subito, accelerando la spesa sulla digitalizzazione: abbiamo messo 85 milioni di euro con il Cura Italia e altri 80 con i fondi Pon per la didattica a distanza.
Abbiamo accelerato anche sull’edilizia: a marzo sono stati stanziati 510 milioni di euro, altri 320 li abbiamo ripartiti fra le Regioni ad aprile, poi ci sono altri 855 milioni destinati a Province e Città Metropolitane. Stiamo facendo in modo che i cantieri possano andare veloci, ora che è prevista la loro ripartenza. Bisogna aprire le aule oggi chiuse, mettere le strutture in sicurezza. Ma serve la collaborazione di tutti.
Ieri hanno fatto discutere alcune mie proposte per la riapertura di cui ho parlato in tv. Non sono decisioni già prese o imposte, sono elementi di dibattito, basati sul lavoro che stiamo portando avanti con il Comitato di esperti che sta collaborando con il Ministero per la ripresa delle attività e il Comitato tecnico scientifico che supporta il Governo dall’inizio dell’emergenza. Di questo ho parlato ieri, di proposte. Le critiche sono sempre utili, basta che non siano pretestuose.
Certo, ci sarebbe piaciuto poter riaprire tutto e farlo subito. Il Presidente del Consiglio Conte, io stessa, gli altri Ministri avremmo potuto inseguire un facile consenso, cavalcando il malcontento di una popolazione comprensibilmente esausta. Ma abbiamo giurato sulla Costituzione di fare l’interesse del Paese, non di curare il tornaconto personale. La salute dei cittadini viene prima di ogni cosa. Di questo siamo convinti.
Per tornare a scuola a settembre in piena sicurezza stiamo immaginando soluzioni flessibili che si dovranno necessariamente adattare alle varie fasce d’età degli studenti, alle strutture scolastiche e anche alla specificità delle diverse realtà territoriali. Oltre, naturalmente, alla minaccia di contagio.
È un lavoro complesso che va fatto pensando agli studenti, alle loro famiglie, ai docenti, a tutto il personale. Dobbiamo mettere insieme i pezzi di un puzzle complesso. Abbiamo diversi piani di lavoro da sviluppare insieme a tutte le categorie che rappresentano il mondo della scuola. L’obiettivo è garantire il miglior rientro possibile, ragionando oltre l’emergenza per immaginare non solo la scuola di settembre ma anche quella che verrà.
Abbiamo la straordinaria occasione di trasformare la crisi in opportunità. Ma servono pazienza, responsabilità e molta collaborazione. Da parte di tutti.”
2 maggio 2020
Ministro Azzolina: “Con Maria Latella su Sky Tg24 ho parlato del piano a cui stiamo lavorando per la riapertura delle scuole. A settembre dovremo ripartire e ci faremo trovare pronti. Pensiamo ad una modalità mista, se il Coronavirus fosse ancora una minaccia. Ma nessun doppio turno per gli insegnanti.”
“L’intervista è stata anche l’occasione per ribadire che l’unico modo di assumere, già da settembre, è procedere con i concorsi che abbiamo bandito. Non illudiamo i docenti precari: cambiare le norme per fare un concorso per soli titoli vorrebbe dire rimandare le assunzioni.”
“L’idea è che metà studenti vadano per metà settimana in classe e l’altra metà collegati da casa e seguirà quello che gli altri, l’altra metà della classe fa in classe, in presenza, cosicché la socialità resta, il programma va avanti per tutti, l’organico degli insegnanti quest’anno aumenta, ma aumenta per una semplice motivazione, perché malgrado i tagli che ci sarebbero potuti essere, qui ci tengo a dirlo, non era scontato che l’organico restasse quello che invece è, ma essendoci una denatalità avremo comunque avremo un po’ meno alunni per classe.”