ThePolitician.it

Matteo Salvini: “Se sarà necessario uscire di casa per riprenderci la nostra libertà, lo faremo”

Matteo Salvini è intervenuto nella trasmissione di Nicola Porro, Quarta Repubblica, questa sera ed ha commentato la conferenza stampa di ieri di Giuseppe Conte e il nuovo DPCM che andrà in vigore il 4 maggio.

Matteo Salvini: “Ieri alcuni grandi assenti nel discorso del Presidente del Consiglio, come il turismo con 5 milioni di addetti tra  bar,  ristoranti, alberghi, balneari: zero! 

E c’è un altro tema che non è legato direttamente alla produzione ovviamente noi stiamo ascoltando le proposte e le proteste di parrucchieri, baristi, farmacisti (per i prezzi delle mascherine), agenti di commercio, taxisti, i negozianti di mobili e di abbigliamento dove ovviamente  puoi entrare tranquillamente uno alla volta. 

Però c’è un grande tema che è quello dei disabili dimenticati. Leggevo adesso il messaggio di una mamma con un bimbo problematico chiuso in casa ormai da due mesi. Sono 5 milioni i disabili in Italia. Sono chiusi i centri diurni e non è permessa l’assistenza domiciliare se non in rari casi, chiuse le scuole per i bimbi autistici e per le malattie psichiatriche, e perdere le loro abitudini è un disastro.

 Quindi riaprire in sicurezza anche domani anche perché molti imprenditori si stanno pagando di tasca loro la sanificazione del negozio, le mascherine.

Noi abbiamo presentato 204 emendamenti al Decreto Cura Italia e ce ne hanno bocciati 203, adesso io penso che si sia superato il limite, mi viene il dubbio e sta venendo a tanti Italiani che qualcuno rimandi in la palla e la riapertura perché a qualcuno fa comodo tenere gli italiani chiusi in casa. 

Stiamo studiando, perché presentiamo il 1 maggio un piano di ricostruzione e abbiamo visto che tutti gli altri paesi europei stanno riaprendo.  La politica si deve prendere la responsabilità, se tu riapri a maggio ma le scuole sono chiuse e i nonni sono chiusi in casa come cacchio fanno le mamme i papà. 

Oggi io mi prenderei la responsabilità, è chiaro quando ti prendi una responsabilità poi devi anche rischiare perché quando ho fatto il Ministro dell’Interno ho bloccato gli sbarchi e sapevo che mi sarei preso una responsabilità. Infatti andrò a processo il 4 luglio, c’è l’Italia ferma, sarò a Catania sabato 4 luglio alle 9:30 della mattina in tribunale per rispondere del reato di sequestro di persona.

Se sarà necessario uscire di casa per riprenderci la nostra libertà lo faremo. Quello che molti stanno già facendo artigiani, agricoltori e imprenditori, industriali, semplici cittadini madri e padri di famiglia che con le dovute distanze e le mascherine e i guanti, perché tutti teniamo alla salute del prossimo, però vogliono tornare a guadagnare, a produrre, uscire perché il fatto che ti seguono con l’elicottero o il drone per vedere se sei a 201 metri da casa tua con il cagnolino o se stai con tuo figlio andando a far la spesa nel negozio più vicino o magari se fai il furbo facendo 100 metri più in là mentre in questo lasso di tempo sono usciti 33 fra mafiosi e camorristi dal carcere. Nessuno pensa di ripartire con un concerto di 50000 persone con Vasco Rossi a San Siro o stare in mezzo alla strada, ma che danno fanno questi signori se fanno entrare due o tre clienti. 

I dati fortunatamente ormai da giorni e giorni scendono. Se faccio la fila come ho fatto con mia figlia settimana scorsa supermercato per mezz’ora e tutti in fila a provare la febbre, con la mascherina, l’amuchina, se lo faccio per andare al supermercato perché non in un negozio di abbigliamento? Io temo veramente per la tenuta sociale.

Il Presidente del Consiglio ha paura, non vuole prendersi responsabilità. Infatti anche ieri ha detto che molte cose dipenderanno dai sindaci e dalle regioni. Se c’è qualcosa che funziona è merito suo se c’è qualcosa che è rischioso sono affaracci dei sindaci e dei governatori, non funziona così bisogna prendersi onori e oneri.

Ad essere incazzati, a chiamarmi negli ultimi giorni, non sono facinorosi o militanti di partito, sono presidenti di Federazioni industriali, sono presidenti di Federazioni artigianali, sono imprenditori che fatturano milioni e danno lavoro a tante persone e che mi dicono Matteo o mi danno liquidità e soldi veri o io licenzio. 

Quindi, io non vorrei che qualcuno a Palazzo Chigi si stesse abituando da due mesi ad andare in diretta televisiva a reti unificate di mattina, di pomeriggio, di notte, e a guardare i sondaggi.

Agli italiani servono solo soldi puliti che non debbano essere restituiti con condizioni capestro che sono quelli della BCE. La BCE può stampare moneta e garantire l’acquisto di titoli e liquidità fino a quanto vuole. 

Perché nessuno poi mi metterà condizioni da cappio al collo e infilarmi in un imbuto senza uscita come il MES. 

E quando Di Battista parla di futuro con la Cina, ricordo sottovoce ad Alessandro Di Battista che la Cina è una dittatura dove mettono in galera quelli che non la pensano come il governo, dove le aziende rispondono allo Stato. Ecco, io non vorrei tra tre mesi guardare quanti alberghi italiani, quante aziende del tessile, del mobile non hanno più una proprietà italiana ma sono finite a Berlino o a Pechino.  Se devo scegliere preferisco gli Stati Uniti e gli alleati storici rispetto alla Cina. “