Maria Chiara Gadda (Italia Viva): “Il Garante della Privacy conferma che le gravi inadempienze dell’Inps in occasione del caos del primo aprile per la presentazione delle domande dei 600 euro hanno messo a serio rischio i diritti e le libertà delle persone, soprattutto quando il portale è andato in tilt rendendo pubblici i profili di molti utenti. Una gestione disastrosa, per la quale ancora non è stato individuato nessun responsabile. Credo che in un momento delicato come la ripartenza in un contesto socio economico molto complesso, sia opportuno un ripensamento dei vertici di Inps ma anche di Anpal. La ministra Nunzia Catalfo cosa intende fare? Non è in alcun modo pensabile che simili fallimenti passino in cavalleria. Su Anpal ancora deve essere chiarito il capitolo delle spese di Parisi, e su Inps pesa addirittura il rischio di 20 milioni di euro di multa: una vera beffa, perché a pagare sarebbero comunque i cittadini, le cui tasse finanziano i costi di funzionamento e gestione dell’Inps. Credo sia venuto il tempo di prendere decisioni nette, perché dal funzionamento di questi enti dipendono servizi essenziali per i cittadini e i lavoratori”.
Maria Chiara Gadda (Italia Viva): “Sito INPS e Privacy, rischio di 20 milioni di euro di multa”
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