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La nota del Presidente Giuseppe Conte in occasione del Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo

Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri

Giuseppe Conte: “Il ricordo è il tessuto della nostra identità’, diceva Nelson Mandela; ed è l’identità democratica, costituzionalmente definita, che oggi omaggiamo ricordando il sacrificio di chi è caduto per mano della violenza terroristica. Il ricordo vale anche a scongiurare nuove derive destabilizzanti e autoritarie e a evitare che l’Italia sia nuovamente chiamata a vivere stagioni di odio, paura e violenza”. È quanto afferma il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo.

“L’Italia che non si è piegata al ricatto terroristico vive ancora oggi nel ricordo del Presidente Aldo Moro, barbaramente ucciso dai terroristi delle Brigate Rosse e il cui corpo esanime fu ritrovato 42 anni fa a Roma, in Via Caetani. In queste giornate difficili per la vita del Paese – prosegue il Presidente Conte – è ancor più doveroso rendere omaggio alla statura politica e morale di un uomo che sia sul piano dell’elaborazione teorica sia sul piano dell’azione pratica ha sempre mostrato profondo rispetto per il senso di comunità espresso dallo Stato e dalle sue Istituzioni democratiche”.

“Il suo sacrificio e quello di tante donne e uomini caduti sotto l’attacco terroristico ci siano di ispirazione per affrontare con fiducia e responsabilità questa prova difficile che l’Italia sta attraversando. Quell’Italia che sta dimostrando la tenacia necessaria a rialzarsi, facendo proprio l’insegnamento che il Presidente Moro ha lasciato in dote a tutti noi quando – a proposito dell’Italia dell’immediato dopoguerra – ebbe a dire che ripartire significava ricostruire, tutti insieme, facendo ognuno ‘con semplicità, il nostro dovere. Chi ha da studiare, studi. Chi ha da insegnare, insegni. Chi ha da lavorare, lavori. Chi ha da fare della politica attiva, la faccia, con la stessa semplicità di cuore con la quale si fa ogni lavoro quotidiano. Madri e padri attendano ad educare i loro figlioli. E nessuno pretenda di fare più o meglio di questo. Perché questo è veramente amare la Patria e l’umanità’”.