Stefano Bonaccini, Presidente di Regione Emilia Romagna: “Le cose da tre settimane a questa parte stanno andando decisamente meglio, c’è il sole, molta meno pioggia nel senso che noi siamo stati la seconda regione più colpita e negli ultimi due giorni abbiamo avuto ad esempio solo 100 casi di nuovi contagiati, soprattutto il dato più interessante, abbiamo il crollo degli accessi ai pronto soccorso e dei ricoveri gravi in terapia intensiva.”
“Solo nelle ultime due settimane abbiamo più di 100 ricoverati in meno e devo dire che se guardiamo i numeri dei guariti rispetto ai contagiati attivi siamo di gran lunga oggi in Italia quelli che hanno il risultato migliore, abbiamo già peraltro pagato un prezzo troppo alto. Bisogna continuare a non sottovalutare la diffusione del contagio, se va meglio e ci siamo potuti permettere dal 4 di maggio che in Italia oltre 4 milioni di persone, oltre mezzo milione solo nella mia regione tornassero di nuovo al lavoro ad aggiungersi a quelli che lavoravano prima, è grazie alle restrizioni che nel Paese sono state messe in atto, inutile girarci intorno.”
“Noi siamo quelli che hanno pagato il prezzo più alto della zona rossa di Codogno esclusa la Lombardia perché Piacenza (e il Piacentino) la divideva solo un ponte dal basso Lodigiano e se prendiamo i decessi tra Piacenza e Parma che insieme come provincia fanno meno di un sesto degli abitanti della mia regione hanno quasi la metà dei decessi totali e credo che fra qualche tempo ci verrà detto che abbiamo salvato Bologna e la provincia con più di un milione di abitanti.”
“Adesso stiamo facendo tamponi casa per casa e aiutando le famiglie dove le abitazioni non permettono di evitare il contagio. Raddoppieremo i tamponi e poi abbiamo iniziato questa campagna a tappeto di test sierologici e stiamo arrivando a 100.000 per tutto il personale sanitario e socio-sanitario, forze dell’ordine, polizia locale, Vigili del Fuoco e se prendiamo il Piacentino in un mese ne faremo 60.000 in una provincia che ha poco più di 200 mila abitanti.”
“Per quanto riguarda le riaperture, io non posso riaprire attività da solo perché serve il decreto del governo, però faccio l’appello al governo che se le cose andranno come stanno andando, ci auguriamo che la curva epidemiologica continui così, io credo che quelle date ad esempio del primo giugno che il Presidente del Consiglio Conte prudenzialmente e comprensibilmente aveva posto al primo giugno per bar, ristoranti, parrucchieri, estetiste, io credo che si potrà si anticipare anche al 18 maggio. Noi ci aspettiamo dal Governo che dal 18 maggio, le Regioni possano avere autonomia su cosa riaprire a seconda della curva dei contagi locali.”