Il senatore Matteo Renzi (Italia Viva) è intervenuto questa mattina a Omnibus su La7 ed ha commentato il nuovo dpcm e del rapporto con il Premier Conte.
Matteo Renzi: “Sulla relazione stabile con Conte? Questo lo dice lei. Il punto fondamentale è che quello che dice la Cartabia, la questione della Costituzione è enorme. Cioè quello che è accaduto domenica è una ferita profonda al gioco istituzionale del Paese. Allora, a me va bene tutto, Conte può fare quello che crede in Parlamento se ha i numeri, ma non si può prendere a schiaffi la Costituzione italiana. Non tocca a lui decidere cosa è giusto e cosa no della vita delle persone, lui deve fare il Presidente del Consiglio, poi quello che fanno i ragazzi, gli anziani, sono fatti loro. Tu dai le regole e basta. Per me il meccanismo è molto semplice: se ci sono 9000 posti in terapia intensiva e meno di 2000 persone in questo momento ospedalizzate in terapia intensiva, la soluzione è semplice, si riapre, con mascherine, si riapre con il metro di distanza fino a quando non ci sarà il vaccino, si riapre con tutti gli strumenti di sicurezza, ma si da una cornice di regole in cui poi la persona è libera di muoversi. Non si decide, le chiese no e i musei si. Chi è Conte per decidere le chiese no e i musei si. Se nella Chiesa si sta ad un metro di distanza, si sta ad un metro di distanza e soprattutto la politica non insegue i tecnici, perché la politica quando è una cosa seria, ha una sua dignità, che certi decreti purtroppo calpestano. Ci vedremo giovedì in Senato.”
Marattin (Italia Viva): Nei fatti la cosiddetta Fase 2 è la Fase 1 più una quarta casella nel modulo di autocertificazione, ovvero la visita ai parenti, e il jogging non più limitato a 200 metri da casa. Noi immaginavamo una cosa diversa: dalla strategia per la mappatura sierologica a campione fino ad un dettagliato piano sanitario in caso di seconda ondata; da disposizioni di sicurezza chiare da osservare per chiunque voglia ripartire alle modalità di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale; da indicazioni chiare sugli spostamenti fino a cosa succede nelle scuole. Insomma, un vero e proprio piano industriale per la riapertura in sicurezza, di cui non vi è traccia.
Matteo Renzi risponde a Di Maio in serata: “Nel momento di massima emergenza l’Italia ha avuto 4MILA pazienti in terapia intensiva per COVID. Oggi sono 1.863.
Dire che a giugno potrebbero esserci bisogno addirittura di 151MILA posti in terapia intensiva è FOLLE. C’è chi vuole seminare il panico. Noi manteniamo lucidità.”