Davide Faraone e Annamaria Parente: “Abbiamo riscontrato poca chiarezza nelle dichiarazioni del ministro Boccia a proposito dell’emanazione di un bando per assistenti civici. In particolare evidenziamo una totale confusione tra i destinatari di questo bando che potrebbero essere i percettori del reddito di cittadinanza e di cassa integrazione e quindi del loro impiego in un lavoro vero e proprio. Ora, vi pare normale che in un momento così delicato , al limite della tensione sociale, chi svolge le funzioni di ” ispezione” del “distanziamento sociale” possano essere volontari o percettori di rdc?
A noi sembra del tutto inopportuno che a supervisionare la correttezza dei comportamenti degli italiani, con particolare attenzione ,vista la stagione, alla “movida” , possano essere cittadini semplici. I controlli debbono essere fatti seriamente ed autorevolmente dalle forze dell’ordine.
Potenziamo invece il servizio civile dei nostri giovani che svolgono il loro ruolo meritorio di volontariato sociale, nelle scuole , per gli anziani e le fasce di popolazione più fragili e magari per la velocizzazione delle procedure burocratiche per la cassa integrazione, non certo per fargli fare da controllori ad altri cittadini. Su questo bando Itala Viva ha presentato un’interrogazione urgente ai ministri Boccia e Catalfo.”
Teresa Bellanova: “Dell’ordinanza sui 60.000 volontari “assistenti civici”, annunciata ieri sera in pompa magna al Tg1 come risposta alle situazioni di assembramento, non mi sono chiari molti aspetti: a quali compiti saranno chiamati questi volontari, visto che nell’ordinanza si parla di un generico “contenimento della pandemia”? Di quale formazione avranno bisogno? Quali rischi potrebbero correre? Con quali poteri potranno intervenire di fronte al mancato rispetto delle regole per il “contenimento della pandemia”? Che coordinamento avranno con le forze dell’ordine? Il mondo del volontariato è stato coinvolto e consultato?
Sapere che vengono destinati quasi 5 milioni di euro per impiegare su base volontaria 60.000 persone per due mesi circa (fino al 31 luglio), con un costo a persona quindi di quasi 80 euro, mi fa solo temere che avremo una “milizia” di persone impreparate, improvvisate, incerte nel loro ruolo, con un rischio da un lato di inefficacia, dall’altro di esercizio arbitrario delle funzioni.
Una scelta, mai condivisa in riunioni di maggioranza, che rischia di essere inopportuna, confusa e sbagliata e che è necessario rivedere anche alla luce della mancata condivisione col Viminale. Ed alla luce della quale mi chiedo: perché invece non è mai stata considerata l’ipotesi di ampliare il servizio civile come pure alcuni di noi hanno proposto?”